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Gallipoli

Ma la crisi economica non cessò e le agitazioni durarono per tutto il primo decennio del nuovo secolo, allorché il governo cittadino ritornò nelle mani di conservatori, che diressero il governo della città abitata nel 1917 da una popolazione di circa 11 mila anime. La città, capolinea ferroviario, aveva la sottoprefettura sin dal 1913, lo stesso anno in cui si tennero le elezioni politiche a suffragio universale maschile, vinte nel collegio di Gallipoli dal socialista gallipolino Stanislao De Pace, con l'insegna della 'Croce', nonostante la Chiesa locale avesse appoggiato ufficialmente il radicale Antonio De Viti De Marco.

Sin dall'immediato dopoguerra già i germogli dell'incipiente fascismo trovarono adesioni quasi generali, ancor di più per l'influenza del conterraneo Achille Starace.

Sul piano cittadino, negli anni Trenta, con una popolazione in crescita, si conseguirono alcuni significativi obiettivi: l'ospedale, la scuola tecnico-professionale, il liceo-ginnasio (nel borgo), la media nell'ex convento domenicano, l'elementare nell'ex monastero delle Clarisse, oggi demolito (nella città vecchia) e infine la nuova chiesa parrocchiale del Sacro Cuore di Gesù aperta al culto nel 1946, nel centro nevralgico di corso Roma.

Nella seconda metà del secolo scorso il Borgo si è arricchito di una moderna urbanistica civile e religiosa. In aggiunta alle numerose chiese sorte nel Centro storico specie nei secoli XVII e XVIII, sono state costruite ulteriori chiese e costituite quattro parrocchie: Buon Pastore, S. Antonio da Padova, S. Lazzaro, S. Gerardo Maiella, S. Gabriele dell'Addolorata. Sono sorte inoltre varie realtà economiche e sociali di notevole importanza: impianti turistici e ricreativi, esercizi commerciali, palazzi, porticati pubblici, cinema e teatri, infine un grattacielo, 'capolavoro d'arte moderna' e nuovo simbolo architettonico della città, a ridosso della Fontana antica d'epoca probabilmente ellenistica o d'età più tarda.

Gallipoli, che si adagia sul mare e vive dal mare, già ultimo Comune della provincia per reddito pro-capite (Camera Commercio, anni '40), gode attualmente di discreto benessere e di un relativo progresso sociale grazie anzitutto al decollo dell'industria del turismo, non ancora del tutto soddisfacente. Il sito, grazie alle risorse paesaggistiche, naturali, storiche e artistiche, si mostra tuttavia predisposto e proiettato per il futuro a divenire una reale opportunità in grado di progredire ulteriormente. Tre i settori per l'attività economica:

1 - la pesca anzitutto, cui sono impegnati quasi trecento tra pescherecci e motobarche di varia grandezza

2 - il terziario sempre più sviluppato ed avanzato, rappresentato da impiego pubblico, grande distribuzione, artigianato, servizi;

3 - il turismo, vocazione già di per sé naturale ed oggi realtà consolidata, promossa parimenti da Istituzioni e Associazioni, in modo particolare dalla Pro Loco per quanto le compete da Statuto nazionale riconosciuto dall'Unpli e dal Ministero degli Interni nel compito di promozione della città e del territorio rivalutandone le risorse naturali e paesaggistiche nonché il patrimonio storico-culturale ed artistico-religioso.

Diverse sono infine le attività culturali con organizzazione di concorsi letterari, teatro, concerti, mostre, fiere, mentre, dopo la chiusura di giornali come 'Spartaco' e 'La Busacca' o di pubblicazioni decennali come 'Nuovi orientamenti' e 'L'uomo e il mare', non si registra altro tranne la rivista trimestrale di ambiente, nautica e turismo 'Puglia e mare', la bimestrale 'Anxa' già al decimo anno dell'omonima Associazione culturale gallipolina e, per ultimo, il quindicinale 'PiazzaSalento'. Tra gli eventi dell'anno si segnalano: il 'Carnevale gallipolino' con la sfilata finale di carri allegorico-grotteschi, i 'Riti della settimana santa', gli eventi della 'Estate gallipolina', le 'Festività natalizie' con concorso e mostra di presepi artistici e il 'Premio Barocco', appuntamento televisivo con la presenza di prestigiose personalità dello spettacolo e della cultura. Ed il tutto al fine di promuovere la bella città, il fascino dei suoi paesaggi, lo splendore del suo mare di smeraldo, la serenità del suo clima, la ricchezza dei suoi beni storico-artistici-culturali, tra cui chiese, monasteri, palazzi, corti e tutto lo scrigno della memoria storica custodita tra le mura medioevali dell'isola abitata.

Articolo curato da Gino Schirosi

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